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Postilla » Ambiente » Il blog di Francesco Arecco » Energia e clima » Medio evo delle rinnovabili

1 luglio 2009

Medio evo delle rinnovabili

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In Italia è boom per le fonti energetiche rinnovabili. Non vi è Comune in cui  non si siano progettati impianti alimentati da fonti rinnovabili (IAFR). E il trend resta di crescita nonostante le annunciate riduzioni degli incentivi e le minacce di eliminare il conto energia. Tutto questo grazie alla sensibilizzazione ecologica dei cittadini e all’evoluzione tecnologica (basti pensare all’annuncio di pochi giorni or sono del raggiungimento della grid parity per il fotovoltaico in Sicilia).
In tale quadro quasi tutti i Comuni italiani si sono trovati, negli ultimi anni, a confrontarsi con le energie rinnovabili. In molti casi, per obbligo o per virtù, hanno adottato piani e regolamenti in materia energetica. Con esiti vari, non è vero?

Il tema su cui vorrei che si discutesse è però molto specifico, anche se di completa attualità e grande diffusione, ed è quello dei compensi (trovare un termine appropriato è imbarazzante) che i Comuni sempre più spesso richiedono dagli sviluppatori di progetti IAFR. La fenomenologia è molto varia, e conosciuta da tutti i professionisti del settore. Prendendo le mosse dalle classiche e risalenti (scorso secolo, XX°) “misure di compensazione territoriale” legate soprattutto all’energia idroelettrica si è sviluppata nei primi anni di questo secolo (XXI°) una casistica legata all’eolico, che ha poi preso campo e si è divulgata con il più popolare fotovoltaico.

Le forme? Si sprecano: convenzione onerosa e “rilascio” (sic!) della DIA previo pagamento di un corrispettivo sono i patterns base. E i Comuni si sono inventati i più fantasiosi parametri di quantificazione del dovuto: fees percentuali, una tantum, a mq, a KW…

Spesso – come nei casi di impianti a basso impatto ambientale o visivo – è  assai difficile riconoscere una valenza compensativa. In alcuni casi il gioco è talmente scoperto che – dato che il corrispettivo è considerato come un contributo alle forze politiche al governo nel Comune – anche l’opposizione chiede ed ottiene (!) il suo – in qualche forma, generalmente come incentivi alla cultura locale gestita da tale parte politica. La legittimità di tali sistemi di finanziamento delle casse comunali è assai dubbia. Il D.Lgs. n. 387/2003 dà scarsissima rilevanza all’opinione del Comune in merito agli impianti IAFR che sul suo territorio si intende realizzare. E non è scritto da nessuna parte che i Comuni dovrebbero rilasciare i “nulla osta”, i “pareri di fattibilità” i “consensi” che attualmente formano oggetto delle convenzioni di cui si è parlato. In carenza di una disposizione che li renda necessari, rischierebbero addirittura di essere considerati illegittimi. Unico appiglio, a parte qualche rara disposizione regionale che accenna a un parere comunale, potrebbe essere l’interpretazione a contrario di un emendamento alla Legge Finanziaria 2008 – poi espunto in sede di approvazione definitiva. Lascio a chi ha più occhi la ricerca del punto (il bello del blogger è anche che romanticamente scrive la notte e va subito al cuore della questione, senza perdersi in numeretti): nel dicembre 2007 era stata introdotta una disposizione nel nucleo della L. Finanziaria 2008 riguardante le rinnovabili nella quale si prevedeva il divieto per i Comuni di stipulare convenzioni per ottenere vantaggi economici dal fatto di prestare un qualsivoglia consenso alla realizzazione di impianti IAFR sul proprio territorio. Bene; dopo pochi giorni la disposizione è stata eliminata. Vale allora la regola che il legislatore ubi voluit, tacuit o, in questo caso, abstulit.

Molti sviluppatori si rassegnano e decidono di pagare. In ambito eolico, a causa dei forti interessi economici in questione. In ambito fotovoltaico, perché in definitiva “si tratta di una cifra ben più bassa di quella che ci faranno poi pagare con l’ICI sugli impianti”.. (l’ICI sul fotovoltaico meriterà un suo post..).

Domande: quanto è legittimo questo comportamento da parte dei Comuni? Se sì: quali sono le forme con le quali dovrebbero operare per ottenere un vantaggio per l’Amministrazione dall’accondiscendere in qualche modo alla realizzazione di un impianto IAFR? etc.. etc..

Dibattito: 3, 2, 1, via!

Letture: 66471 | Commenti: 1 |
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Un commento a “Medio evo delle rinnovabili”

  1. Zkkzowwxvj scrive:
    Scritto il 8-2-2021 alle ore 03:14

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